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Este (Pd)
MANIFATTURA COSTA-FABRIS

Gruppo in porcellana policroma,
figure grandi, allegoria "Primavera".
Seconda metà sec XVIII
Dimensioni: cm 19,5
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Ecco il pendant della scheda precedente, in policromia.
Rappresenta l'allegoria della primavera, come il precedente quella dell'autunno.
L'“autunno”, in porcellana bianca, si conosce in poche altre collezioni private, la “primavera” sempre in porcellana bianca, è comparsa per la prima volta sul mercato antiquario nel 2011.
Questa, accanto al suo pendant sempre in policromia, è una recente apparizione.
Non stiamo a ripetere le note caratteristiche della porcellana di Este, ma qui ci troviamo davanti ad un insolito problema.
Porcellane di Este in policromia?
Dopo decenni di osservazioni solo una volta abbiamo visto il noto gruppo di “Venere, Enea ed Acate” con una policromia appena accennata e piuttosto scialba.
Qui abbiamo invece una statuina con una policromia eccellente, rispetto ai canoni dei vicini concorrenti di Nove o Venezia.
In verità non sappiamo nulla sulla porcellana dipinta ad Este.
Sappiamo che la manifattura non produceva porcellane per la tavola o servizi da tè o caffè da decorare, quindi è presumibile che mancasse la pittoria.
Sfornavano apparentemente solo figure in porcellana bianca smaltate, a volte smaltata e biscuit e altre in solo biscuit.
A noi tutti piace immaginare che questi gruppi policromi siano stati dipinti da un decoratore locale, magari soltanto per sperimentazione e nel periodo più tardo quando la vedova del Varion assieme al Costa portò avanti la produzione circa sino a fine secolo, ma, visto l'eccellente risultato, perché non hanno continuato? E perché ne sono pervenuti così pochi?
Come si nota la pittura è stata data in modo molto accurato, sin troppo, come se il valente Varion volesse il massimo per le sue creazioni.
Troppo bello per essere vero.
Temo invece che la colorazione sia opera di un pittore di altra manifattura, forse più tardo, che ha voluto impreziosire le figure decorandole.
A voi l'ardua sentenza.
Ad ogni modo trattasi certamente di un bellissimo lavoro di Jean Pierre Varion.







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